sabato 10 ottobre 2015

La Corte dei Conti conferma la necessità di Costituire i Consorzi Stradali sulle strade private di uso pubblico

Di fondamentale importanza è il recente parere della Corte dei Conti che esclude la possibilità di un Comune di occuparsi direttamente della manutenzione delle strade provate di uso pubblico. Con la Deliberazione n.° 140 del 2008/ Cons. (Reperibile al seguente link: http://www.corteconti.it/export/sites/portalecdc/_documenti/controllo/veneto/pareri/2008/Delibera_n._140_2008.pdf) la Corte dei Conti ribadisce quanto a noi già noto ma chiarisce definitivamente che il Comune, per non incorrere in responsabilità ha esclusivamente due alternative:
- acquisire al patrimonio del Comune la strada (facendole diventare di proprietà pubblica NON semplicemente di fatto o iscrivendola in un elenco);
- partecipare alle spese nei limiti già valutati dal legislatore (dal 20 al 50% TRAMITE un consorzio stradale).

Non può quindi in nessun caso occuparsi della manutenzione della strada esautorando il ruolo del Consorzio senza prima far diventare pubbliche le strade e neanche può evitare la costituzione di un consorzio stradale con la finalità di occuparsi direttamente della manutenzione delle strade provate di uso pubblico.

La Corte dei Conti indica che il Comune si esporrebbe a responsabilità nel caso in cui si occupasse direttamente della manutenzione delle strade private di uso pubblico se non attraverso le modalità previste dalla legge (consorzio stradale obbligatorio) e nei limiti da questa indicati. Non può quindi legittimamente occuparsi della manutenzione delle strade private di uso pubblico con modalità diverse in quanto tali strade non sono demaniali.
La Corte dei Conti nell'importante parere indica che la valutazione degli interessi pubblici discrezionali sono già stati valutati dal legislatore che individua in modo puntuale come unico parametro possibile la percentuale di contribuzione in relazione alla importanza della strada.

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